Perché la chitarra ?
"Non so se sono stato solamente io a scegliere questo strumento; o meglio, ci siamo incontrati quand'ero ancora bambino e probabilmente ci siamo scelti".
Perché l'album "The First" ?
"Perché quando suoni con le tue mani brani che nel percorso della tua vita hanno coinciso con indimenticabili emozioni ed esperienze, è un po' come se tornassi a rivivere quei momenti; il fatto poi di aver introdotto una parte originale in ogni canzone, corrisponde ad un segno di come gli eventi e le cose, se veramente lo vogliamo, possano essere cambiate".
Perché l'album "Ode forever" ?
"Mike Oldfield rappresenta uno dei migliori compositori di riferimento nella scena musicale internazionale; ha composto brani che sono vere e proprie perle destinate ad entrare nella storia assieme alle grandi opere classiche. Ho avuto l'onore di suonare alcuni di questi suoi pezzi e il privilegio di poter metterci del mio; è stata un'esperienza che mi ha divertito, mi ha fatto crescere musicalmente e mi ha dato l'opportunità di attingere da quella grande forza che è la musica d'insieme. Posso dire di essere soddisfatto del risultato e spero possa dire altrettanto il pubblico che ascolterà il disco".
Perché prediligi i brani strumentali ?
"La voce è uno straordinario strumento per esprimere emozioni ed idee e le parole arrivano a toccare il cuore delle persone. La pura musica è qualcosa che va al di la di questo; è uno sguardo che esprime un sentimento profondo, un sorriso che trasmette serenità, una carezza che infonde amore. Penso che se potessimo udire la voce dell'anima che abbiamo dentro, alle nostre orecchie non arriverebbero parole ma bensì un'avvolgente melodia così piena e appagante che ci porterebbe oltre i confini dei nostri sogni.".
Negli ultimi quattro - cinque anni l'indice di gradimento della musica strumentale è notevolmente aumentato; a che cosa lo attribuisci ?
"Guarda, credo che i brani strumentali abbiano sempre avuto un ruolo fondamentale e siano stati la chiave di volta grazie alla quale gruppi come i Pink Floyd o i Genesis sono entrati nella storia. Proporre al pubblico pezzi costituiti da sola musica o brani cantati con lunghe parti strumentali è sempre stato sinonimo di "saper suonare"; pensa, solo per fare qualche titolo, a canzoni quali "Firth or fifth" oppure "Los Endos" dei Genesis, "Money" o "Shine you crazy diamond" dei Pink Floyd, "Hotel California" degli Eagles....
Probabilmente la gente e soprattutto quella fetta di pubblico composta dalle giovani generazioni, sente l'esigenza di un prodotto musicale diverso da quello che attualmente viene loro offerto; ciò si traduce nel riascoltare grandi artisti già affermati da decenni oppure virare verso altre proposte tra le quali spiccano i generi strumentali. Un esempio su tutti è Giovanni Allevi che con il suo pianoforte ha conquistato moltissimi giovani e sta ottenendo un enorme successo non soltanto in Europa ma anche negli Stati Uniti".
Quanto importante è il lavoro di tuo fratello Davide nella realizzazione dei tuoi album ?
"Moltissimo. Davide è un esperto di fonica e informatica e, oltre ad avere un'innata abilità nel mondo dell'enigineering sonoro, ha una profonda conoscenza di tutti gli strumenti software che oggi sono indispensabili per lavorare negli studi di registrazione e nel mondo musicale. E poi non dimentichiamo che è anche un ottimo compositore di musica dance".
Cosa ti piacerebbe avere e cos'è invece che hai di cui ne faresti volentieri a meno ?
"Questa è una bella domanda...mi piacerebbe avere un po' più di tempo da dedicare alle persone importanti che ho la fortuna di avere accanto e alle quali devo tutto, in primis in miei genitori, mentre non so di cosa farei volentieri a meno; sarà forse perché ho talmente tanti difetti che mi ci vuole mezz'ora per trovare quello che più fastidioso...".
E ora una bella domanda personale: come dev'essere la tua donna ideale ?
"Non ho un prototipo di donna ideale; ogni ragazza ha le sue particolarità, le sue fattezze, lo sguardo, il modo di sorridere, il modo di camminare in questo particolare sentiero che è la vita...di conseguenza ogni donna è diversa dalle altre e ognuna è speciale in modo diverso da tutte le altre. La ragazza diventa ideale quando ciò che si è o si sente lo trovi nella donna che hai davanti e con la quale condividi percorsi e valori".
Una frase che ti piace particolarmente ?
"La felicità... è una cosa molto sopravvalutata. Il divertimento... penso che anche questo sia sopravvalutato. Voglio dire, sono cose molto belle, ma non sono paragonabili alla pace dell'anima." - Mike Oldfield in un'intervista al THE DAY TELEGRAPH del 1998.
Un'ultima domanda che in moltissimi ci hanno chiesto di rivolgerti: quando ti vedremo in concerto ?
"Questa richiesta era stata espressa anche dopo l'album The First ma l'accavallarsi di tutti i lavori in corso e la preparazione del nuovo disco per ora non lasciano spazio ad una tournee; vi posso però dire che stiamo lavorando anche a questo".
Ed ora alcune domande a Davide Ambrosi che ha curato il mixaggio e l'engineering degli album di Luca Ambrosi.
Ciao Davide; com'è nato questo tuo interesse per l'informatica e quali ritieni siano stati i passi fondamentali che hanno permesso di trasformare questa tua passione in lavoro?
"L'interesse è nato quando in Italia hanno iniziato ad essere commercializzati i primi home computer (più o meno a metà degli anni 80). C'è da dire che la maggior parte di coloro che possedevano un computer lo utilizzava per lo più a scopi ludici; io, contrariamente a ciò, ho avuto un approccio diverso in quanto i miei interessi erano più orientati verso l'aspetto sistemistico e di programmazione. Poi, con il passare degli anni, è arrivata la rete Internet della quale sono un utente fisso fin dal 1994 e quando ai più era ancora sconosciuta. Sempre nei primi anni '90 ho iniziato a sperimentare il campo delle produzioni musicali tramite l'utilizzo del personal computer anche se purtroppo, a quei tempi, la potenza di calcolo dei processori non era ancora adatta per la realizzazione di produzioni di un certo livello. Naturalmente oggi le cose sono cambiate".
In che misura ritieni importante la conoscenza informatica in campo musicale?
"Dipende da ciò che si vuole realizzare. Parlando di pura creatività in tema di composizione non serve alcuna conoscenza in campo informatico. Se invece consideriamo gli aspetti più tecnici che vanno dal design di un suono fino ad una produzione completa (cioè registrazione, mixing, ecc.), credo che la conoscenza degli strumenti hardware e software abbinati all'esperienza sul campo siano requisiti ormai necessari.
Al giorno d'oggi, il nucleo di una produzione è sempre gestito da computer sia che si tratti di un piccolo home studio, sia che si tratti di studi di registrazione professionali; adesso infatti, negli studi di registrazione, oltre alle classiche figure quali ad esempio il fonico, vi sono sempre operatori che vantano un'approfondita conoscenza tecnica in ambito informatico".
Quale genere ritieni sia maggiormente influenzato dall'informatica musicale e quale meno?
"Più che dall'informatica, direi che l'elettronica in generale ha oramai influenzato quasi tutti i generi. Con la comparsa dei primi sintetizzatori sonori alla fine degli anni '70, secondo me si è verificata una vera e propria rivoluzione; basta soltanto pensare a tutti i nuovi generi musicali che sono nati a partire dagli anni 80 in poi. Grazie all'avvento dell'informatica invece, oggi è possibile realizzare una produzione di livello professionale senza essere più costretti a dover investire decine di migliaia di euro come accadeva fino a 10 anni fa".
In termini di engineering del suono esiste un genere che, a dispetto di altri, e più difficile da realizzare?
"Dipende molto su cosa si sta lavorando. Dal mio punto di vista e dalla mia personale esperienza credo che la realizzazione di un pezzo di genere trance e hip-hop rimanga ancora tra le più complesse. Naturalmente quando invece si lavora in ambito live, ovvero si devono registrare tutti gli strumenti, allora qui ci scontra con altri tipi di problematiche che riguardano principalmente la ripresa del suono. Se parliamo poi di sound design, qui è davvero tutto un altro discorso...".
Qual è la tipologia di pezzi musicali alla quale trovi più gratificazione nel realizzare i suoni?
"Sono un amante della musica elettronica in generale , per cui credo di dare il meglio in questo specifico settore. Mi piace comunque molto realizzare produzioni di genere New Age e Ambient".
Nel processo di engineering di una canzone, quali sono le fasi che ritieni più delicate?
"Credo che ogni fase di produzione sia delicata; a partire dalla fase di registrazione degli strumenti, fino alla fase di mastering finale".
Tra tutte le canzoni che hai mixato, a quale ti sei affezionato di più?
"Escludendo le produzioni esclusivamente mie, credo che i pezzi di Mike Olfield siano quelli ai quali mi sono affezionato di più anche perché lui è uno degli artisti che ammiro di più".
A chi vorrebbe intraprendere la strada dell'informatica musicale e quindi engineering del suono e mixaggio dei brani, cosa ti senti di consigliare?
"Naturalmente tanta passione sia per l'informatica che la musica! Importante e fondamentale è sempre confrontarsi con gli altri. Io ho avuto la fortuna di intraprendere e percorrere questa strada insieme ad altri amici con i quali ho condiviso molte esperienze; oltre a questo ho anche avuto il privilegio di vedere dei professionisti all'opera e questo ha contribuito senz'altro a completare la mia già decennale conoscenza in campo informatico".